Una birra troppo spesso sottovalutata e poco conosciuta.
Ad un primo distratto sguardo può sembrare una lager industriale, molto chiara, estremamente limpida e con una bella schiuma bianca, ma appena avrai la fortuna di avvicinarla al naso ti renderai conto che quella che stai per assaporare ha davvero molto da dire!
Il primo impatto olfattivo è dominato dal luppolo, con una freschezza floreale che ricorda la camomilla ed il gelsomino, accompagnato da una dolce nota di miele proveniente dai malti, ed amalgamati da un profilo fermentativo meno neutro rispetto alle basse fermentazioni alle quali ci ha abituato la Germania.
In bocca La dolcezza del miele e della mollica di pane vengono smorzati da un amaro presente ma non prevalente, con descrittori simili a quelli aromatici. Una finale morbido e secco che invoglia il prossimo sorso...
Cosa stai aspettando? Brassala!!!
Restiamo in Germania con una birra storica, poco prodotta oggi se non da alcuni birrifici artigianali.
Una birra estremamente chiara, quasi grigia con lievi sfumature gialle, estremamente limpida, con un sottile cappello di schiuma bianca e compatta.
Al naso prevale l'aroma affumicato, ma è molto dolce e moderato, mai acre. Lascia trasparire un tocco di cracker e l'aroma del luppolo, speziato ed affine al profilo aromatico del malto.
Il gusto ricorda l'aroma, con un bilanciamento ed un equilibrio fra l'affumicatura ed il luppolo tanto nei gusti quanto nel rapporto fra dolcezza ed amarezza. La chiusura è secca e morbida con la presenze di delicati esteri di frutta a pasta bianca. La bassa gradazione alcolica e la sua beverinità la rendono la birra perfetta per lunghissimi aperitivi!
Difficile trovarla in giro... ti conviene brassarla.
Il caposaldo delle birre inglesi, tanto comune oltremanica, quanto difficile da trovare alla spina nei nostri pub.
Una birra lievemente ambrata, limpida con un sottile cappello di schiuma bianca, fine e persistente.
Il naso è dominato da un equilibratissimo mix di luppoli inglesi, speziati ed erbacei, malti crystal col loro leggero tocco di caramello, ed un tocco di esteri che ricordano la scorza di agrumi ed i frutti a pasta bianca provenienti dal lievito utilizzato... profumo di bitter insomma!
Sulla lingua la bassa carbonazione consente di apprezzare nel dettaglio ogni sfumatura del malto usato, con la crosta di pane che si accompagna ad un delicatissimo caramello, mai bruciato, la cui dolcezza viene compensata dalla generosa quantità di luppoli utilizzati che impartiscono aromi erbacei e speziati. Molto beverina, eppure complessa.
Si trova qualcosa in lattina, ma davvero non rende... fattela tu!
Stavolta si visita l'Irlanda, che pur proponendo solo due stili presenta una delle birre più iconiche presente nei pub di tutto il mondo.
Nera. Impenetrabile. Illuminata da una fine coltre di schiuma avorio compattissima e persistente sul bicchiere e sul baffo.
L'aroma dei malti tostati la fa da padrone, con un mix di caffè, liquirizia e cacao amaro, con un lontano aroma di spezie e terra umida prodotto dai lieviti.
In bocca si ritrovano le stesse note olfattive, che accompagnate da una bassissima carbonazione e da una lieve acidità riescono a stemperare il corpo non proprio esile di questa birra che diventa quindi vellutato e morbido, con la diretta conseguenza di svuotare e riempire la pinta più volte.
Questa si trova nei pub, ma la soddisfazione di padroneggiare la produzione di una birra così apparentemente semplice non ha eguali!
La connotazione geografica di questa birra è più difficile delle precedenti, perchè sebbene lo stile di base - una Gose - sia originario di Lipsia, in Germania, l'elemento caratterizzante, il fiore di ibisco essiccato, viene dall'Africa così come la bevanda a base dello stesso fiore, che ha affascinanto il nostro birraio Federico.
Il colore è qualcosa di incredibile... un magenta brillante che fa quasi dubitare che questa sia una birra, con una schiuma a bolla media, scarsa ed evanescente con sfumature rosate.
Il profumo è un connubio di aroma lattico prodotto dal lievito utilizzato, che simula la contaminazione da lactobacilli, e l'aroma caratteristico del fiore di ibisco molto fresco ed avvolgente.
Al palato le prime note possono lasciar sorpreso chi non conosce lo stile, per chè una morbida acidità lattica si accompagna ad una spiccata sapidità, un mix capace di placare la sete più profonda! Riemerge nel retrolfatto il floreale che ha accolto il naso prima del primo sorso, con un mix esotico, curioso, ma estremamente rinfrescante con un finale secco e dolce che richiama a gran voce il prossimo sorso.
E qui hai poca scelta amico mio, o ti associ e speri che Federico la rifaccia, o ti tocca andare in cerca di questi fiorellini e mettere mano al mestolo!